29 gennaio 2007

LA GRABIGLIA ISCHUNSURADDA

Riceviamo e pubblichiamo da Tino un'ode alla grabiglia.
Crescosotto l'ha illustrata sperando di far cosa gradita all'autore

La grabiglia ischunsuradda










Appiccadd’a un ciodu rugginosu,
sobra la ziminea di campagna,
chissu padrònu pultigliosu
m’ha fattu cunniscì la migragna.










No soggu più la d’una vòstha,
invicciadda e posta a un’ara;
lu tempu m’ha fattu barritostha,
e candu passa eddu, è cosa mara!










Cunnusciddu n’aggiu cosi boni,
pòstha innantu e assintadda,
cundidda con agliu e pebaroni,
còtta a puntu justha e magnadda.


Lu ziminu era lu fosthi meu,
candu si attuzzinaba l’arricciuraddu,
figgaddu, ippiena e tattareu,
firettu e carri di cabaddu.


Abà, soggu tristha e ischunsuradda,
e mi veni sempri l’ammentu,
pinsendi a la curùra lassadda,
dibintaddu pà mè un tuimmentu.


Saldhaddu m’ha beddu in fini
un frairaggiu, Masthru Saivadori,
cun poghi soldhi e dui sisini,
vinduddu m’ha a un zappatori.










E fattu n’àggiu di trabagliu,
in dì di festa e fatturia;
abà appiccadda e chena ibbagliu,
m’ha posthu lu padrònu in caristhia.


Chi cruderi lassammi di cussì,
Abbaidendimi fissu lu suraggiu,
allora pensu, e vuraristhia dì:
mi z’abùssiani gittaddu i lu..( muntinaggiu)!

Tino



20 gennaio 2007

UN PO DI STORIA SULLO ZIMINO SASSARESE

A PROPOSITO DI ZIMINO E DI DIVIETI
ricordi di IMMURTHIDDU

A Sassari negli anni 30/40 era vietato mangiare zimino il venerdì, perchè era classificato a tutti gli effetti carne.
Poiché il venerdì non si poteva, per motivi religiosi, mangiare carne e lo zimino si vendeva solo il venerdì, giorno di macellazione, il popolo dello zimino insorse.
L'allora vescovo, Monsignor Mazzotti fu irriducibile al divieto.
Quindi un buon parroco prese a cuore il problema e riuscì ad ottenere un'udienza dal papa, il quale sentite le ragioni del povero e affamato popolo sassarese concesse una dispensa acchè si potesse mangiare lo zimino di venerdì.
Solo lo zimino e non la carne, con la motivazione che non si poteva interrompere una tradizione secolare dell'alimento contestato.
Tale dispensa però, obbligava coloro che consumavano tale pietanza, l'indomani a recarsi in chiesa per confessarsi e pentirsi del peccato commesso.
Il problema fu risolto in pieno, in quanto lo stesso parroco promotore, ogni sabato organizzava, durante la messa, un'assoluzione generale per chi aveva mangiato lo zimino e invitava i fedeli che assistevano alla messa a pregare per loro.

Siamo quindi arrivati ai nostri giorni, dopo la conquista di una così importante dispensa papale, ci troviamo di fronte un altro divieto che ci opprime e ci affligge continuamente, mangiando lo zimino di nascosto come se stessimo consumando droga.

Poveri noi.
E la grabiglia s'ischunsora soru a pinsavvi.

IMMURTHIDDU

16 gennaio 2007

L'ORO DI SASSARI

RICORDIAMO LA GRABIGLIA D'ORU !!
E meno male che è d’oro, si nò s’era arruginidda.
Stiamo parlando della grabiglia d’oru: mitica gara tra circoli dove vinceva chi, con sopraffina maestria, arrostiva meglio i pezzi di zimino.
Un campionato del mondo di alta gastronomia.
Di questo campionato si è perso il ricordo della classifica ed i nomi dei giocatori.
Se dei campionati del mondo di calcio tutti ricordano l’Italia-Germania 4/3 con giocatori Albertosi, Burgnich, Facchetti, Bertini, Rosato, Cera ecc. ecc. chi ricorda chi giunse secondo nel 1998 dopo il Raggio d'oro ???
È arrivato il momento di scovare le classifiche di tutte le edizioni della Grabiglia d’oru (con le squadre, i giocatori, allenatori, massaggiatori di cannagguru e similari) da dare il tutto in custodia al nostro archivio.
Serve l’aiuto dei pochi tesserati ( nasu ) che hanno vissuto quei mitici momenti.
Vogliamo ricordare il passato per prepararci ad un futuro prossimo.
La grabiglia non si è arrugginita perché il metallo è pregiato.
È solo orfana.

Prepariamoci al ritorno dello zimino sulle grabiglie dei sassaresi